Un innovativo contenitore di eventi, versatile e flessibile: realizzato per le Olimpiadi del 2006, quando ospitò le gare di pattinaggio.
Oggi è riconosciuto come attrezzatura multifunzionale di grande prestigio, in grado di ospitare eventi sportivi, spettacoli, concerti, fiere, esposizioni e mostre. Nonostante sia considerato una espansione funzionale degli spazi espositivi del Lingotto va comunque annoverato tra opere architettoniche contemporanee di maggiore interesse in città.
Informazioni a cura di:
Germana Chiusano, Roberta Vozza (2015-2025)
Coordinate geografiche:
45.0276° 7.66°
Indirizzo:
Via Giacomo Mattè Trucco, 70 I-10126 TorinoTag:
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Vista dell'Oval e dell'area Lingotto elaborata da Google Earth
Dai disegni di studio dei telai portanti si evidenzia una organizzazione non semplice della copertura, asimmetrica e di grande luce, ma l'involucro, sia all'interno che all'esterno è assolutamente lineare e non denuncia il complesso sistema strutturale
Uno schizzo che mostra l'idea fondamentale della struttura portante la grande copretura appoggiata ad un complesso telaio tridimensionale.
Nei disegni preparatori è evidente la ricerca di una certa puiizia formale affrontata nonostante la complessità strutturale e impiantistica del fabbricato
Dopo i Giochi, come già previsto in fase di progettazione preliminare, l'edificio è stato riconvertito come spazio multifunzionale, espositivo e suddivisibile in tre sale, utilizzabile in congiunzione con l'adiacente Lingotto Fiere. Tra i vari eventi che ha ospitato: Terra Madre, il Salone del Gusto,Restructura e, sin dall'inizio , Artissima.
L'Oval del Lingotto ospita Artissima 2019, principale fiera d’arte contemporanea in Italia. Tema di questa ventiseiesima edizione è la dialettica desiderio/censura.
L'illuminazione dello spazio dell'Oval rispetta altissimi livelli standard (TOBO – Torino Olympic Broadcasting Organization) che sono stati richiesti sia per le gare olimpiche sia per le riprese televisive effettuate. In una struttura asimmetrica (il tetto/soffitto è in pendenza) comporta molte difficoltà ad ottenere l'illuminazione uniforme richiesta, con particolari schermature per evitare un fastidioso riflesso dalla pista ghiacciata.