Marcello Piacentini viene scelto su probabile suggerimento del pittore Ferruccio Ferrazzi; nell'agosto del '29 è incaricato da Arturo Ottolenghi di «far sorgere sulle fondamenta esistenti e conservando la sala rotonda già costruita, un mausoleo dove trasportarvi le mortali spoglie». Tra il 1930 e il 1935 Piacentini studia l’ampliamento della villa. In seguito, assorbito da numerosi incarichi ufficiali, delega l'architetto Rapisardi per la prosecuzione dei progetti. Un altro suo collaboratore, l'architetto Giuseppe Vaccaro, elabora dal 1937 una serie di proposte per l’ingresso al Mausoleo, un progetto generale dell’atelier degli artisti e uno studio per il completamento della casa. Nel dicembre 1940 Arturo Ottolenghi scrive al Vaccaro «Ieri abbiamo tolto l’impalcatura dell’edificio degli studi che si innalza grandioso ed armonico: proprio così l’avevo desiderato».
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