Negli anni Quaranta, da un’intuizione di Maria Adriana Prolo, «Madama Pelicula», a Palazzo Chiablese prendeva corpo il Museo nazionale del Cinema. Nel 1958 venivano concesse 16 sale al pianterreno del palazzo e dopo alcuni lavori di restauro, s’inaugurava la nuova sede e cominciava l’attività della sala di proiezione. Il museo disponeva di una collezione unica al mondo: tutto il pre-cinema e il primo cinema sono documentati nelle macchine da presa e da proiezione, nelle scenografie, nelle settemila pellicole e nei duecentomila manifesti pubblicitari, nelle laterne magiche, nelle fotografie, nei seimila volumi e in migliaia di riviste della biblioteca. Adriana Prolo muore nel 1991, mentre si accende il dibattito sul trasferimento del Museo alla Mole Antonelliana.
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