Testimoni e testimonianze

Nel testo del 1889 "Torri Case e Castelli del Canavese, Camillo Boggio racconta che "Caluso aveva quattro porte, la Franciana a ponente, la Crealis a levante, la Canalis a giorno e a notte la Turrifera, che era la maggiore e munita di torre". La porta Crealis è unica superstite oggi delle quattro che consentivano l’accesso al borgo medievale, nel XII secolo. Quando Filippo d’Acaja, all'inizio del XIV secolo fa costruire, tutto intorno al borgo, un nuovo poderoso circuito di mura costeggiato da un profondo fossato, segue probabilmente il vecchio tracciato e modifica le porte, munendole di ponte levatoio. Un arco romanico innalzato agli inizi del Trecento, è citato nel “De Bello Canapiciano” da Pietro Azario, vissuto nel Cinquecento e cronista del suo tempo. L’imponente opera risulta costruita sotto la direzione di Martino di Agliè, architetto ed esperto di fortificazioni, cui si deve anche il castello di Malgrate di Rivarolo.

I resti del Castellazzo tinto dei caldi colori del tramonto.

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