Ancora oggi la porta segna in modo leggibile la città più antica, costituendo una sorta di cardine nel giro delle mura che mille anni fa passavano poco all'esterno di via di Ravecca e di via S. Lorenzo, racchiudendo la parte più arroccata di Castello e un tratto della piana sottostante, che porta al Molo e al Mandraccio, il porto più antico. Fuori i campi, presto riempiti di case poi demolite e sostituite con il quartiere direzionale del '900 intorno a Piazza Dante. La porta è intitolata sin dall'origine a S. Andrea, dalla chiesa e convento che stavano sulla collina accanto, spianata per far posto a via Dante.
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