Parco alla Torre e memoriale Guido Moncher Coredo

L'area da tempo adibita a sede delle locali feste campestri, era stata destinata ad ospitare attività sportive e manifestazioni temporanee, ma la ricerca su alcune preesistenze ha fatto emergere un passato singolare. L'antico proprietario dell'area lo aveva utilizzato alla fine del 1800 come aeroporto privato.

Il progetto sviluppa il tema del volo delle prime "macchine volanti" ispirate ad uccelli e insetti. Con l'originaria scansione fondiaria, insolitamente a raggiera, diviene la nervatura di un'ala che sostiene tutto il parco.

Il parco è organizzato in spazi funzionali che permettono lo svolgimento di varie attività ricreative e ludiche.

Gli interventi di equipaggiamento paesaggistico sono concentrati nella zona di interfaccia tra il parcheggio e il prato del campo di gioco e di "volo" dove si trova il percorso di spina.

L'area del parco è racchiusa verso valle da due padiglioni attrezzati per le attività ludico ricreative e quelle didattico espositive.

Sfruttando la disposizione degli alberi è stato progettato un "luogo acrobatico" dove "volare" da un albero all'altro, seguendo un percorso fisico ed ideale. La pineta diventa l'area della attività ricreativa libera in opposizione all'attività organizzata che si terrà invece nei padiglioni.