Icona della Categoria "Sec.XVII"Chiesa della Beata Vergine della Salute Este

 

Un santuario seicentesco, che emerge nel paesaggio urbano, fuori dal centro e dai Colli

Una chiesa con una storia e una forma del tutto particolari, segno di una vivacità e di una ricchezza inaspettate della città seicentesca e testimonianza di una collaborazione tra attori pubblici e privati oggi difficile da ripetere. Pensata come custodia di un'immagine dipinta da pochi anni su un pilastro e ritenuta miracolosa, è il frutto di donazioni che ne consentirono la costruzione in due anni, tra il 1639 e il 1641, nonostante un crollo iniziale e un cambio di progetto e di progettista in corso d'opera.

Informazioni a cura di:
Fondazione Landscapefor (2015-2024)

Coordinate geografiche:
45.227787° 11.647799°

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Indirizzo:
Via Salute, Este

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Da un volo aereo del 2005

Dalla mappa Franchini, 1775

Cartolina degli anni 1930

La geometria forte del disegno fondamentale domina all'esterno come all'interno. L'ottagono perfetto, che richiama i battisteri rinascimentali, è orientato classicamente all'interno e presenta la facciata principale a ovest, segnata solo dal bel portale.

Per la maggior parte degli Estensi la chiesa si presenta così, come un monumento inaccessibile in un'isola spartitraffico.Per chi viene dal centro città le particolari geometrie e proporzioni dell'edificio sono potenziate dal gioco di volumi del corpo absidale, quasi rinascimentale nella sua pulizia formale.

Architettura / I campanili binati

I campanili sono il vero segno distintivo della chiesa. Particolari perchè ottagoni, con una cuspide orientaleggante, molto sottili rispetto all'ottagono del corpo principale, già piuttosto slanciato. Le diverse proporzioni in altezza fanno dimenticare le somiglianze in pianta con la Basilica della Salute veneziana, che Longhena stava progettando proprio negli anni di costruzione di questa. In entrambi i casi un ottagono con due campanili accanto alla parte del coro absidale, ma del tutto div...

L'interno è severo nell'architettura che riproduce la pulizia geometrica dell'ottagono, ma è ricco di opere di pregio: un ciclo di grandi tele di Antonio Zanchi, che ai primi del 1700 progetta l'intero apparato iconografico della chiesa (a cui collabora anche Antonio Fumiani). A parte si conservano i molti ex voto dei fedeli graziati dalla Madonna miracolosa.

Funerale di E. Walin 1929

Particolari / Dipinto Zanchi

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