Parco Scultoreo Quirin Mayer Bubbio

Nell’immagine catturata da Google Earth si notano facilmente I due comuni confinanti (Bubbio e Monastero) e in rosso è segnata la Galleria d’Arte SSchaulager Q. & R. Mayer

Pensato ed attuato dalla famiglia Mayer nel 2009, dopo la visita dell’artista stesso alla ribalta del Basso Piemonte, dopo l’allestimento “autunnale”, del 2008, predisposto nel centro urbano di Acqui. Il parco è la prima esposizione permanente all’aria aperta dedicata all’artista ma non solo è anche luogo d’incontro culturale.

Sulla collina sono state ricavate cinque grandi terrazzamenti che ospitano moltissime opere all’aria aperta. Al centro del percorso, nella terza terrazza, è stato progettato un teatro all’aperto semicircolare in pietra di Langa che può ospitare fino a 150 persone a sedere, dedicato a molteplici manifestazioni culturali e di spettacoli vari.

Essendo in strettissimo contatto con la Galleria omonima esiste un percorso guidato che si snoda lungo il versante sinistro della valle Bormida di Millesimo. Passeggiando tra I vigneti dal parco fino allo Schaulager si arriva fino al centro del comune di Bubbio.

Le opere in esposizione sono sculture, pensate come installazioni, ricavate da lastre di alluminio (spesse 22 mm) ritagliate con una particolare tecnologia che taglia la materia ricorrendo a tecnologie a getto d’acqua e trattate a colori laccati; I quali raccolgono la luce dell’Alta Langa creando un paesaggio artistico originale e unico. In totale all’interno del parco si contano19 sculture; le due più particolari sono nella seconda e quarta terrazza, dove si vedono installate su piedistalli ...

Il critico Kay Kirst, dice che Mayer potrebbe essere paragonato al grande maestro dei colori del XX secolo Henri Matisse; e le sue opere, comparate a quelle di Wassily Kandinsky, per quanto concerne la relazione tra forma e colore e l'impressione di individualità. Ma è Mayer stesso ad essere giunto a questa conclusione, indipendentemente, seguendo l'identico cammino percorso dagli artisti citati, e utilizzando il proprio lavoro come guida per raggiungere lo stesso grado d'intensità dei colori...

Nell'immagine: l'artista svizzero