Icona della Categoria "1200-1300"Castello di Ivrea Ivrea

Castello di Ivrea

Una roccaforte del tardo medioevo, per difendere la pianura dal nord, trasformata in dimora sabauda rinascimentale e poi utiizzata come carcere per oltre un secolo. Landmark dell'intera città, dopo decenni di abbandono è oggi in reatauro

Un importante complesso, simbolo della città, difficile da riutilizzare in modo adatto alla sua valorizzazione. Il Comune, che lo ha recentemente acuisito dal Demanio (dato il lungo periodo di utilizzo come carcere) sta investendo per restituirlo alla città, con un lungo lavoro per fasi, legate ai finanziamenti parziali e insicuri.

Informazioni a cura di:
Alessandra Villa, Andrea Terranova, Unito (2021-2024)

Coordinate geografiche:
45.46794° 7.87376°

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La foto del centro di ivrea da sudovest, presenta un impianto urbano quasi perfettamente sovrapponibile a quello romano e a quello medioevale, come risulta evidente dalle immagini seguenti

Dal disegno di Corni, che ricostruisce Eporedia romana, emerge in modo forse sin troppo evidente il rilevato dell'acropoli. E' comunque impressionante l'impronta millenaria della struttura urbana romana: dal decumano (via Arduino) al Ponte vecchio.

L'immagine, che rappresenta Ivrea nel Theatrum Sabaudiae , esalta il ruolo del castello dei Savoia in una città che praticamente ricalca per dimensione e organizzazione quella romana

Ivrea per tutto il Medioevo viene contesa tra longobardi, franchi, francesi, milanesi, vescovi e duchi o marcheai, sinchè viene assegnata ai Savoia, al primi del XIV secolo. Pochi anni dopo, secondo un criterio ripetuto nel tempo, Amedeo IV di Savoia segna il territorio con un grande intervento, su progetto di Ambrogio Cognon, che si realizza tra il 1358 e il 1393. impegnando anche più di 1000 operai al giorno provenienti anche da Vercelli, Milano e Ginevra.

Nell'immagine Adriano di Savoia, figlio del Duca Carlo, che nasce nel 1522.

Storia / La torre mozza

La cartolina, dei primi del 900, è interessante anche perchè documenta senza pudore i segni , nell'iconico Castello delle 4 torri, dei piccoli adeguamenti funzionali (finestre, cessi in esterno etc.) richiesti dall'utilizzo a residenza o a carcere

Veduta dei corridoi del castello utilizzati per ospitare i detenuti, ormai completamente privi di arredi e di testimonianze del passato sabaudo.

Architettura / La struttura difensiva

Le torri del castello conservano ancora elementi legati al passato militare, quali le caditoie, cioè le aperture utilizzate per il lancio dei proiettili o altri materiali di difesa.

Il castello trecentesco di Cognon aveva funzione difensiva, con mura merlate che solo in un lato o due erano corrispondenti a edifici, collegando le quattro torri e cinte da un fossato. Gli interventi successivi non modificano sostanzialmente l'aspetto esterno ma organizzano a residenza nobiliare la parte a nord

Nello schizzo sovraposto ad una foto, i camminamenti di guardia sugli spalti tra le torri vengono messi in sicurezza e le murature riprese per consentire la visita e una vista di grande fascino sulla città è i dintorni

Nel disegno dell'arch. Ravera è evidente il richiamo alle stretture lignee, temporanee o permanenti che completavano sin dall'antichità le parti murarie dei complessi difensivi, pronte ad essere rimosse in caso di necssità

Il disegno di Ravera segna, con la panca tonda, la presenza delle cisterne medioevali, elemento importante della autonomia difensiva dei manieri antichi

Il castello di Ivrea è stata la sede di alcuni eventi importanti legati alla famiglia Savoia: è infatti all’interno delle stanze del castello che si è svolto il battesimo di Adriano di Savoia, figlio del Duca Carlo nel 1522.

Particolari / Il cortile interno

La cisterna era anticamente utilizzata come ghiacciaia, il pozzo invece era la principale fonte di raccolta d’acqua per gli abitanti del castello.

Particolari / Le cisterne e i fossati

La pianta è parte di un rilievo dei primi del 1800 e compare nell'articolo di F.Dassano del 2021, che approfondisce le vicende trasformative del Castello.

Particolari / Le bifore trilobate

Le bifore con lo stemma della famiglia reale presenti nelle mura esterne del castello rappresentano le ultime testimonianze del periodo cortese che caratterizzò il palazzo quando i Savoia lo trasformarono in una residenza di campagna.

La foto di Ecclesia , di fine 1800 fa parte di una serie di monumenti italiani, ed è classificata come bene culturale e testimonia lo sviluppo dell'attenzione al patrimonio storico nazionale, di cui il Castello di Ivrea è sin da subito parte notevole.

Una cornice utilizzata tra otto e novecento per ospitare il programma degli eventi carnevaleschi che di anno in anno si programmavano

Segno della raggiunta notorietà a livello nazionale è stato, nel 900, l'emissione di un francobollo dedicato. Di Ivrea, ricca di storia e di innovazione, la retorica istituzionale continua a ricordare solo il Castello.

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