Edificio settecentesco attribuito a G.G. Plantery.
Il palazzo si distingue per la facciata arretrata rispetto al filo stradale, un'anomalia rispetto all'allineamento sempre rispettato all'interno della maglia ortogonale torinese, in particolare nel quadrilatero romano. Insieme ai vicini palazzi Perucca della Rocchetta, Capris di Cigliè, Villanis, ben rappresenta il modello di palazzo nobiliare e da reddito settecentesco
Informazioni a cura di:
milli paglieri, Vincenza Di Lecce (2020-2025)
Coordinate geografiche:
45.0722° 7.6798°
Indirizzo:
via Giuseppe Barbaroux, 28Tag:
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La pianta ottocentesca del piano terreno del palazzo è l'unico documento rimasto; risulta chiaro che si tratti di una riplasmazione del tessuto esistente, piuttosto che di un edificio di nuovo impianto
La facciata arretrata rispetto al filo stradale rappresenta un'anomalia nel panorama dell'architettura barocca torinese.
Nell'immagine la volta planteriana dell'atrio del palazzo, a corredo dell'articolo di Edoardo Piccolo. cfr. ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO ANNO 149 - LXX - N. 1-2-3 - DICEMBRE 2016