Santuario di Nostra Signora della Guardia Gavi

Immagine satellitare da Google Earth con evidenziati Forte e Santuario.

Cartolina del Santuario con la frazione Nebbioli con l’osteria della Guardia.

Disegni ritrovati nel Forte raffiguranti soldati genovesi impegnati nella difesa di Gavi.

Nel 1799, l’esercito napoleonico, riesce a tenere la fortezza gaviese. I francesi temono però che la cappella di Forneto, situata di fronte al paese, sia utile ai nemici come postazione per bombardare Gavi, così la fanno abbattere. Dopo la distruzione della cappella, la popolazione sposta la statua della Vergine nella casa dei discendenti di Bertelli. Soluzione poco pratica, tant’è che la statua viene trasferita nel convento dei Carmelitani (l’attuale Teatro civico), ma l’ordine viene abolito...

La struttura è completamente tinteggiata in bianco su un podio rialzato, ciò fa risaltare il luogo sacro che appare visibile da molto lontano.

La foto mostra la semplicità dell’architettura esterna del Santuario. In particolare il retro della struttura con l’incurvatura dell’abside. Santuario ripreso dal retro che domina dalla sua posizione rialzata una grande porzione di territorio.

All’interno del santuario emergono i colori dell’oro, azzurro, bianco e rosso.

statua della Vergine della Guardia conservata nel santuario di Ceranesi a Genova. Si vede sulla destra il fondatore del santuario a cui è apparsa la Vergine che gli indica con la mano il luogo dove dovrà sorgere il luogo di culto.

Momento della presentazione al santuario di Gavi degli interventi effettuati sulle due tele da parte dei restauratori dello studio tortonese.