Poco dopo il ponte sul rio Morsone si raggiunge un’ampia spianata adibita a posteggio, che conduce alla sorgente sulfurea: le sue fonti sgorgano dalla roccia e si inseriscono in una cavità artificiale realizzata a fine XIX secolo per lo stabilimento idroterapico. Le sue origini sono tuttavia ben più antiche: nel 1936, Boccalari scriveva che si tratta di “[…] una sorgente d’acqua solfurea […] usata fin dai tempi più remoti per la cura di molte malattie”.
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