Il dibattito sull'antico a fine Ottocento @ Museo Civico Archeologico

Di Alfredo d'Andrade da Vera Comoli Mandracci, Acqui Terme. Dall'archeologia classica al"loisir" borghese, Cassa di Risparmio di Alessandria, Alessandri

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Il dibattito sull'antico a fine Ottocento

Negli ultimi anni dell'Ottocento nasce una nuova sensibilità per l'antico. Oltre al rammarico per la dispersione e il cattivo stato dei reperti archeologici di Acqui, emerge la necessità del restauro dei monumenti più significativi. Sarà l'intervento di Alfredo D'Andrade, direttore dell'Ufficio Regionale per la conservazione dei Monumenti, a promuovere e a condurre il restauro dell'Acquedotto Romano, suscitando non poche polemiche per le libertà interpretative e le concessioni al disegno romantico, tipiche della cultura del tempo. Intanto negli stessi anni il marchese Scati, nominato Ispettore alle antichità per la città, si attiva nella ricerca di un locale adatto a raccogliere i cimeli che si continuano a trovare nel territorio acquese.

Il disegno di d'Andrade, datato 25 marzo 1896, riguarda il restauro dell'acquedotto romano: un appunto dove sono annotate le dimensioni del monumento.

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