Parte di uno dei più grandi complessi termali dell'età imperiale, scoperto nel 1913.
La costruzione della piscina si fa risalire alla fine del I secolo d.C., il periodo di maggiore ricchezza ed espansione della città di Aquae Statiellae, con la creazione di nuovi edifici pubblici e l’ampliamento urbanistico per valorizzare il percorso della Via Aemilia Scauri; il progetto di recupero attuato da alcuni anni ha reso il sito visitabile.
Informazioni a cura di:
Isabella Rizzitano, milli paglieri (2021-2025)
Coordinate geografiche:
44.6738° 8.4681°
Tag:
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Una ricostruzione dell'impianto urbano di età romana rispetto alle successive edificazioni. La piscina sembra esterna alla maglia degli isolati della città, vicina all'anfiteatro (elaborazione grafica di E.Zanda e F.Vacchero, 1999).
Nell'immagine, gli scavi della piscina romana sotto il corso Bagni. La strada collega la "Bollente", in centro città, con l'acquedotto e le antiche terme oltre il fiume Bormida.
Nell'immagine il locale ipogeo dove si può vedere la piscina romana.
I mattoni che delimitano l'intercapedine per il passaggio dell'aria o dell'acqua calda.