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Unire cultura umanistica e tecnologica: una scommessa

La storia è nata in famiglia, nel senso che mio papà era allora il presidente del Bioindustry Park che allora si chiamava ancora “del Canavese”. Lui aveva sicuramente un background scientifico, mentre io ho una formazione umanistica: mi sono laureata in musicologia e dopo la laurea mi sono specializzata in un Master in management di arte e cultura. Quando sono tornata a Ivrea dai miei studi ho detto "cosa posso fare adesso?". mio padre mi ha detto “proviamo a unire il mio sapere con il tuo e vediamo cosa nasce”. Così Ho preparato il progetto e siamo andati dall’allora direttore del parco, che era Roberto Ricci che ha accetto di ospitare fra le mura del parco quello che era veramente un esperimento. All’inizio KITE era una macchina da guerra, perché c’era un evento a settimana. Nel 2007 è nato il primo spettacolo K.I.T.E originale, che era dedicato a Caravaggio. Si intitolava “Caso 1610”, era una specie di Cold Case, che era il telefilm che guardavo in quel periodo. È stato lo spettacolo che ha dato la svolta a K.I.T.E., una svolta pop, tra virgolette e che ha aperto la strada a tutte le nuove attività KITE che sono venute dopo. Purtroppo mio papà è mancato improvvisamente nel 2008 e ho dovuto continuare l’avventura KITE da sola, ma lo faccio volentieri, per mantenere vivo anche il suo ricordo.

Due attori della compagnia alle prese con uno spettacolo dell'associazione K.I.T.E.

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