Dalla metà degli anni '80, vivo e lavoro nella mia casa-studio, ubicata nell'unica via con forma "crescent" di Torino.Progetto con la “Visual Culture”, per le PMI, il III settore, la Pubblica amministrazione.
La "Visual Culture” è una disciplina indisciplinata ma in linea con l’invito di Roland Barthes a praticare la transdisciplinarietà non come accostamento di più ambiti teorici ma come ricerca di nuovi oggetti di indagine. Così, accettando questa sfida, da 35 anni tento di far convergere (con una "curvatura" particolare: forse la via in cui abito mi ha portato a vedere le cose in questo modo...) estetica, semiotica dell’immagine, media studies, letteratura comparata e traduzione testi, neuroscienze e psicanalisi.
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