L’edificio nel XVIII secolo apparteneva alla famiglia Seghini, in seguito passò ai Braggio - Bosco di Ruffino. Nel 1920 il Cavalier Silvio Virginio Timossi, personaggio di notevole cultura e di svariati interessi, lo acquista e lo trasforma completamente in uno stile eclettico che va dal neogotico ad un “novecento” italiano che si manifesta in un insieme di allegorici altorilievi in stucco sulla facciata interna, realizzati dallo scultore Gianni Remuzzi. In varie parti dell’edificio ricorre la raffigurazione di un titano intento a smuovere una roccia con il motto “eppur ti…mossi”, sculture che derivano da un disegno di Remuzzi ispirato all’emblema della famiglia.
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