Dopo la Seconda Guerra Mondiale il complesso diventò sede fino al 1973 della Fondazione Don Gnocchi, dedicata all'accoglienza dei bambini orfani e mutilati di guerra. Ancora una volta la struttura, per rispondere alle nuove esigenze, subì alcune trasformazioni con l'obiettivo di ridurre le barriere architettoniche. Nei primi anni '80 la Regione Piemonte diventa proprietaria del complesso e subì un drastico intervento di recupero (Gian Pio Zuccotti, Maria Carla Lenti con Giuseppe Abbate, Franco Corsico e Gianfranco Fasana, 1975-2015), che comportò la demolizione della rampa elicoidale in cemento armato nel padiglione Benito Mussolini.