Di Gustavo Ambrosini, Giovanni Durbiano
«Il progetto su un lotto “scomodo” dà luogo ad una operazione sulla forma urbana che si pone in maniera alternativa rispetto alle pratiche ordinarie di espansione della città, ma costituisce anche l’occasione per reinterpretare alcuni temi tradizionali del Movimento moderno, mostrando, nella complessa articolazione planimetrica dell’edificio, un superamento del modello a stecche che avrebbe caratterizzato buona parte della città.” Elio Luzi, in Luca Barello e Andrea Luzi, (a cura di), “Le case Manolino, storia di una famiglia di costruttori e di due architetti”, Il Tipografo, Buttigliera d'Asti, 1996.