Di Rolfo Davide, Barelli Maria Luisa
Il Regolamento d’Igiene del 1926 specificava come «i soppalchi, cioè i dimezzamenti dei piani, non sono considerati piani distinti […] la loro superficie totale non ecceda per ciascun lotto di casa in cui il fabbricato è divisibile, la sesta parte del piano sul quale si trovano» inoltre per quanto concerne le altezze viene detto che l’altezza minima di questi doppi locali è di 5 metri, mentre il piano superiore dedicato ad ambienti notturni deve essere di almeno 2,50 mentre quello inferiore di almeno 2,20, se ambiente di servizio. [BR, p. 110]
Da questo attenta lettura della norma il duo riuscì ad ottenere oltre un terzo in più di superficie vendibile. Un'operazione che aumentava significativamente la metratura vendibile ed il possibile profitto, senza andare a discapito della qualità abitativa, anzi, valorizzandola con saloni a doppi altezza e balconate distributive come è possibile osservare nella foto e nello schizzo. La possibilità di vere ambienti a doppia altezza fa si che i saloni, caratterizzati dal tale soluzione, diventino i veri fulcri degli appartamenti.