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Residenze Sabaude - Teatro Regio

Tre secoli di musica: dal 1740 ad oggi. Dal punto di vista culturale e storico, è il più importante e rilevante teatro della città di Torino.

Informazioni a cura di:
Gloria Corda, Valeria Milazzo, Staff Landscapefor (2015-2024)

Coordinate geografiche:
45.0705° 7.688°

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Indirizzo:
Piazza Castello, 215 - Torino (TO)

Tag:
#residenze-sabaude, #centro, #recenti, #bene-seriale, #corso-architettura-i.

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Il Teatro Regio si prospetta su piazza Castello, una delle piazze più celebri e remote della città; entro le antiche cinte murarie torinesi, dalla presenza delle famose Porte Palatine. In particolare oggi, lungo via Verdi, occupa lo spazio dell'Accademia Reale, che ha svolto un importante ruolo di cerniera nella “Zona di comando”, tra la parte istituzionale e quella di servizio, ovvero tra la Zecca e le Cavallerizze. Il complesso si configura attraverso il piano di ampliamento verso il fiume...

Il disegno di Domenico Oliviero del 1752 mostra la straordinaria potenzialità del Teatro, ovvero quella di avvolgere completamente lo spettatore, creando un continuo nell'architettura di scena.

Storia / I primi passi

I primi disegni di Filippo Juvarra risalgono al 1730, mentre Benedetto Alfieri si occupa dell'opera dal 1737 fino all'apertura del 26 dicembre 1740. Decorato nella sala con le magnifiche pitture di Sebastiano Galeotti, il Teatro ha circa 2.500 posti tra platea e cinque file di palchetti. Intanto però, a causa delle guerre seguite al periodo rivoluzionario in Francia e con l'annessione temporanea del Piemonte alla Francia, Vittorio Amedeo III decide di farlo chiudere nel 1792 . Gli spettacol...

Nella notte tra l'8 e il 9 febbraio del 1936 il custode del Teatro - su segnalazione di un passante - si accorge dei bagliori di un incendio che provengono dall'interno dell'edificio. Fatte evacuare tutte le persone, fortunatamente non ci sono morti. I Vigili del Fuoco si allarmano immediatamente: i lavori per lo spegnimento continuano in modo incessante e il rogo è definitivamente spento attorno alle quattro del mattino. Quel che rimane sono solo fumo e macerie e saranno necessari trentas...

A seguito dell’incendio, nel 1937 viene bandito un concorso per la ricostruzione del teatro, vinta dagli architetti Aldo Morbelli e Robaldo Morozzo della Rocca. I lavori iniziano il primo agosto del 1939 ma, a seguito della mancata assegnazione di cemento e ferro per via della guerra e di alcune varianti al progetto, il 18 maggio 1940 il cantiere viene bloccato.

Nella foto, struggente per le mises, i cappelli e i cappellini, emerge drammaticamente il contesto devastato, forse dovuto agli scavi per la fondazione, forse alle rovine della guerra.

Nel disegno di Mollino l'impostazione della Platea e del giro di Palchi che regge l'intero progetto

Architettura / Un grande teatro barocco

Nel bellissimo disegno di Benedetto Alfieri, autore del progetto, si evidenzia la razionalità dell'edificio, coperto con grandi e complesse capriate dove alloggiano le macchine di scena.

Architettura / La struttura alfieriana

L'edificio è in muratura portante, con una copertura a capriate composte di quasi 30 metri di luce; la conformazione della sala è ad ovale troncato. La struttura dei palchi è costituita da una struttura lignea a telaio con tamponamenti leggeri, rivestiti di tessuto. Per quanto concerne l’uniformità del suono, Alfieri utilizza una calotta cava per la copertura della sala e una volta rovescia sotto l’impalcato ligneo. Nel corso dell’Ottocento il teatro alfieriano è oggetto di una serie di rip...

La forma sinuosa della pianta è fedelmente riprodotta nei muri perimetrali in mattoni, che si richiamano al Palazzo Carignano. L'ellisse della platea è varimente accompagnato dai ballatoi e dalle scale per i palchi, che movimentano lo spazio del foyer

Nel disegno il confronto tra diverse curve del boccascena, chiave di volta fondamentale dell'intera figurazione curvilinea del progetto.

Da notare nei disegni di Mollino, il lampadario, pensato sin dalla soluzione strutturale del progetto , e la scelta della sezione in un punto che presenta le travi di copertura nella loro massima semplicità

La propensione di Mollino per i volumi pieni e le linee curve è evidente sin dall'ingresso in Teatro. Dalle scale ai banconi, dai piccoli dettagli come i pomelli delle porte ai due bar curvilinei disposti in modo perfettamente simmetrico. L'ingresso principale è composto da una serie di dodici doppie porte in cristallo separate da setti in granito. In questo modo il pubblico defluisce velocemente all'interno e, cosa più importante per Mollino, lo fa senza distinzione di classe sociale.

La pianta del Teatro è simile per forma alla cassa acustica di un violoncello. La platea ricorda un'ostrica semiaperta. La sala contiene 1400 poltrone e un ordine di 30 palchi che possono ospitare fino a 200 persone.

La struttura esterna del Teatro è caratterizzata dall'uso di forme sinuose che riecheggiano quelle barocche e da materiali che bene si integrano con gli edifici circostanti: laterizio, cemento bugnato e pietra. Inoltre, due grandi vetrate alleggeriscono i “fianchi” perimetrali, dando la possibilità di godere dai foyer della vista della facciata dell'Archivio di Stato su piazzetta Carlo Mollino, creando un suggestivo scambio di vedute tra interno ed esterno.

Nel 1868 Carlo Pedrotti diventa massimo orchestratore e direttore d'orchestra del Teatro Regio. Istituisce i Concerti Popolari: la prima istituzione pubblica italiana di concerti. Una vitale novità inserita da Pedrotti è la musica di Wagner. Egli indirizza dei brani del Lohengrin nell'ambito dei Concerti Popolari nel 1872 e 5 anni dopo, con l'aiuto dell'impresario Giovanni Depanis, suggestiona tutta l'opera al Teatro Regio in traduzione italiana con la messa in scena di Richard Fricke, par...

Eventi / Alfredo Catalani

Alfredo Catalani ha con Torino un legame: al Regio ottiene un immenso successo con la “prima” di Elda, riproposta poi in altra forma, dal titolo Loreley. Dejanice, a un anno di distanza dalla “prima” alla Scala, viene messa nel campo delle manifestazioni per l’Esposizione Generale Italiana del 1884, con la guida di Franco Faccio e Gemma Bellincioni nel ruolo di Argelia.

Eventi / Arturo Toscanini

A 9 anni dal debutto al Teatro Carignano nel 1886 di Catalani, Toscanini esordisce al Regio dando il via alla stagione 1895-96 con la prima del Crepuscolo degli dei. A partire da quel momento, l'aiuto di Toscanini alla diffusione della musica wagneriana a Torino e in Italia è necessaria: al Crepuscolo seguiranno Tristano (1897), La Walkiria (1898) e Sigfrido (1905). Al Regio Toscanini si diverge alla dominanza degli interpreti, imponendogli il rispetto delle partiture, e cerca di traslare l...

Nella foto, il saluto del pubblico alla tribuna presidenziale, volgendo le spalle alla scena.

La cancellata bronzea, opera di Umberto Mastroianni, è dal 1994 l'ingresso da Piazza Castello al Teatro.

Particolari / Un foyer memorabile

Il gigantesco spazio pluripiano sviluppa e movimenta tutto il sistema distributivo, la parte funzionale e organizzativa del Teatro ed è una delle parti più importanti del progetto di Mollino.

All'interno, collocata nella parte alta, una "nuvola" di luce sorprendente, è stata realizzata con 1750 sottilissimi tubi in alluminio, con punti luce alle estremità e 1900 steli in perspex riflettente.

Nell'incisione di Francesco Gonin, del 1839, una giostra cavalleresca per il Principe eredtario russo.

In "Hannah e le sue sorelle", film del 1986 di Woody Allen, una coppia di protagonisti si reca al Metropolitan Opera di New York, dove l'uomo ha un palco privato. Insieme assistono a Manon Lescaut, compiaciuti di fronte alla magistrale esecuzione dell'opera di Giacomo Puccini. In realtà gli attori non hanno girato la sequenza a New York, bensì al Teatro Regio, probabilmente scelto da Woody Allen poiché proprio nel teatro torinese, il 1° febbraio 1893, si tenne la prima mondiale dell'opera.

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