Un santuario con una bella storia di devozione
Taddeo, uomo d'arme che governa Este all'inizio del 1400, lascia in testamento la costruzione di un santuario, da assegnare ai domenicani, dove custodire un'icona bizantina ritenuta miracolosa. La chiesa rinascimentale, poi sostituita da una maggiore nel 1700, diventa luogo di devozione rinomato, sino ad essere nominata Basilica nel 1924, caratterizzando ad oggi il panorama e la memoria di Este.
Informazioni a cura di:
Fondazione Landscapefor (2015-2025)
Coordinate geografiche:
45.225964° 11.65968°
Indirizzo:
Via Principe Umberto 72, Este
Emerge il segno riconoscibile del corpo absidale della "nuova" chiesa settecentesca, di grandi dimensioni, come il rifacimento del Duomo , quasi coevo. Il campanile, che costituisce un segno distintivo importante nello skyline della città, aveva la parte culminale diversa da quello attuale, ricostruito nell'800. La localizzazione, appena dentro la città storica, confinata dal Bisatto, è stata designata dal lascito di Taddeo d'Este e ha imposto una deroga papale, dato che all'epoca le chiese...
E' evidente la posizione rilevante della chiesa rispetto alla via Principe Umberto, che attraversa longitudinalmente la città storica. La mole del complesso, l'emergere del campanile e la vicinanza con il piccolo dosso del ponte sul Bisatto, che prende il nome "alle Grazie" dalla Basilica stessa, costituiscono una sorta di porta di rappresentanza per entrare nel centro.
Dall'alto è ben leggibile il complesso conventuale che accompagnava la chiesa rinascimentale, allora orientata a est e parallela alla strada. Dopo la costruzione della nuova chiesa affacciata alla strada, l'edificio conventale si è saldato alla facciata del Santuario ed ha di fatto nascosto il campanile, residuo della chiesa più antica.
L'icona bizantina, per la quale Taddeo d'Este fa realizzare il primo santuario quattrocentesco, è posta nel fondo del coro ed è visibile da tutta la chiesa. Di provenienza cretese, del XV secolo rappresenta la Madonna col bambino nell'atteggiamento canonico per cui viene definita Odighitria (colei che indica la via). Il dipinto è venerato come miracoloso da secoli, come testimoniano le centinaia di ex voto custoditi nei locali della chiesa.
L'interno della Basilica è unitario nonostante la coprente decorazione tardo barocca e la ricca statuaria ottocentesca. Agli altari laterali alcune tele di pregio, tra cui quelle di A.Zanchi dedicate a S.Antonio, a S.Domenico e a S.Tommaso. Nella cappella della Pietà un notevole frammento di affresco tardo quattrocentesco recuperato dalla chiesa antica durante la costruzione di quella nuova.
Il complesso dei volumi sovrapposti cilindrici e poligonali della parte absidale caratterizza l'architettura settecentesca, in una interessante soluzione tra manierismo e barocco che non si percepisce dal fronte.
Nell'abside emerge in modo teatrale l'icona bizantina, collocata sul fondo del lungo presbiterio ma evidenziata da un ricco paramento barocco.