Di Augusto Cavallari Murat da a cura di Politecnico di Torino, Forma Urbana ed Architettura nella Torino Barocca, 1968
Oltre all'ingresso principale su via della Consolata, ne viene previsto un secondo sulla via Bligny, di pari importanza. I due ingressi, in asse tra loro e con elementi simili, come colonne e scaloni d'onore, ripropongono le vedute prospettiche e la maestosità destinate ai palazzi reali; cortei di carrozze attraversano i monumentali androni e lo scenografico cortile, diretti alle feste favolose che hanno luogo nelle sale del palazzo. Il re Vittorio Amedeo II, spesso in contrasto con il conte, metterà fine a tanta rivalità verso i fasti della corte, decidendo di far chiudere il secondo ingresso. Lo spazio ottenuto dalla chiusura dell'atrio verrà trasformato in teatro. Sarà la prima sede del teatro Guglielmone, poi d'Angennes, trasferito in anni successivi nella via omonima (ora via Principe Amedeo).
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