Il parco storico di Palazzo Balbi ospita l’edificio chiamato “Cabannun” o “Fabbrica di Peschiere”, costruito nel 1777, simbolo della fervente attività che animò Giacomo Balbi, figlio di Costantino Balbi, il quale investe ingenti somme di denaro per acquistare nuovi terreni e per migliorare i suoi possedimenti a Campomorone. Giacomo Balbi utilizza molte risorse del suo ingente patrimonio per incrementare l'attività di produzione della seta. Infatti nel 1759 a Campomorone viene costruita una filanda e molti abitanti della zona vengono coinvolti nell'allevamento dei bachi per la produzione di bozzoli. Poiché la coltura degli alberi di gelso, necessari all’alimentazione dei bachi e al loro sviluppo, richiede una grande quantità d’acqua, nel 1767 vengono intrapresi i lavori di costruzione di un acquedotto e vengono realizzati nel giardino anche un pozzo, una cisterna per l’acqua, il ninfeo e la grande vasca circolare. Dopo il 1779 iniziano nel Cabannun le opere di finitura interna, tra cui il completamento delle due peschiere e la decorazione dei ninfei con materiali in ferro, pozzolana, marmo, vetro. Nelle due vasche, riempite d’acqua corrente, si allevano trote, carpe, barbi. Nel 1787 iniziano i lavori di lastricatura del pavimento. Da quel momento il Cabannun sembra assumere una nuova e più importante destinazione d’uso: deposito di bachi da seta ma anche edificio di rappresentanza, funzione che manterrà per la famiglia Balbi fino al 1798, quando i Francesi arrivano a Campomoro
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