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Nel 1617 Carlo di Castellamonte viene incaricato di edificare le due chiese con un'unica facciata e con due porte distinte, riservate alla parrocchia e alla Confraternita. Quando, nel 1630, in città si diffonde nuovamente la peste, processioni e voti sono rivolti al santo, protettore dei luoghi infetti. Nel 1662 viene affidato al confratello Francesco Lanfranchi un nuovo progetto per la chiesa. I lavori sono spesso interrotti a causa della mancanza di fondi. La facciata viene così terminata alla fine del secolo successivo, ma sarà poi modificata, con un progetto a cura della municipalità, nell’ambito dei grandi interventi di risanamento realizzati dopo la legge del 1885 che coinvolgono anche l'allargamento della via San Francesco d'Assisi.
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