Icona della Categoria "Sec.XVII"Residenze Sabaude - Villa della Regina Torino

Residenze Sabaude - Villa della Regina

Uno dei gioielli del barocco di Torino, appartenente alla corona di delizie sabaude.

Villa della Regina è una seicentesca villa torinese che fa parte del circuito delle Residenze sabaude in Piemonte e dal 1997 è iscritta alla lista del Patrimonio dell'umanità come parte del sito seriale UNESCO Residenze sabaude. Ispirata al modello delle ville romane, fu luogo di villeggiature per molte delle madame reali. La villa si trova sull'asse portante dell'ampliamento orientale di Torino.

lunedì chiuso martedì dalle 10.00 alle 18.00 (ultimo ingresso 17.00) mercoledì dalle 10.00 alle 18.00 (ultimo ingresso 17.00) giovedì dalle 10.00 alle 18.00 (ultimo ingresso 17.00) venerdì dalle 10.00 alle 18.00 (ultimo ingresso 17.00) sabato dalle 10.00 alle 18.00 (ultimo ingresso 17.00) domenica dalle 10.00 alle 18.00 (ultimo ingresso 17.00)

Informazioni a cura di:
Antonella Carcano, Caterina Gaspardo Moro, Eduard Cojocariu, Martina Savi, Matteo Vaglini, Istituto Avogadro (2018-2024)

Coordinate geografiche:
45.058° 7.7083°

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Presentazione / Villa al giorno d'oggi

Immagini che presentano la Villa vista da davanti e da dietro.

La villa è memorabile per la maestria con cui è stata risolta la localizzazione lungo il pendio, con il doppio affaccio a monte e a valle, in un contesto verde completamente disegnato per agevolare il contatto con i giardini e la vista panoramica.

Contesto / Veduta aerea

La Villa della Regina è situata nella parte orientale-collinare della città, nel quartiere Borgo Po.

Pianta delle fortificazioni intorno al Borgo Po e al vallone della Villa della Regina riattivate nel 1793 durante la guerra delle Alpi.

Contesto / Una Villa Belvedere

La Villa è situata in modo da essere vista sin dal centro di Torino, sull'asse di via Po.

Un drone permette di leggere meglio che a terra l'allineamento quasi perfetto lungo le strade storiche che collegano Piazza Castello al Po e dal PO alla Villa

Sul lato Sud della villa vi è una scalinata che prosegue verso il Belvedere superiore, alla cui base sorge la Fontana del Mascherone. La fontana alimenta la Cascatella della Naiade, una modesta cascata a gradini di pietra paralleli che affianca la scalinata e conduce l'acqua verso le fontane sottostanti tramite un sistema di canalizzazioni. Il Belvedere superiore domina invece dall'alto palazzo e giardino ed è la costruzione più elevata della Villa della Regina.

Possiamo osservare Villa della Regina nella seconda metà del '700, quando il suo collegamento con il fiume Po e con il Ponte Vittorio Emanuele I non era ostacolato dalla chiesa della Gran Madre, terminata quasi un secolo dopo.

Nelle carte storiche di Torino la Villa, con il suo viale di accesso ,caratterizza la collina

La villa fu ereditata da Anna d'Orleans, nipote di Ludovica di Savoia (moglie del cardinale). La duchessa promosse una profonda ristrutturazione aulica di villa e giardini. L'attuale denominazione fu acquisita quando nel 1713, i Savoia assunsero il titolo regio. L'attuale definizione del complesso è frutto del genio di Juvarra e dell'allievo Tavigliano, che lavorarono per la duchessa

Nel 1865, la villa venne ceduta, per volere di Vittorio Emanuele II, all'Istituto Figlie dei Militari, che lo utilizzò fino alla seconda guerra mondiale, cessando il ruolo di residenza di corte.

Durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, l'intera villa subì gravi danni, in primis il palazzo Chiablese, di cui non vi è più traccia e l'ala destra, in seguito ricostruita. Dopo la guerra, l'edificio, ormai di proprietà del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, fu progressivamente abbandonato a sé stesso.

La villa nasce nel 600 come vigna, su modello del ville romane, per il principe-cardinale Maurizio di Savoia. Dopo un primo ampliamento a cavallo del '600, il complesso venne profondamente trasformato da Filippo Juvarra per Anna D'Orleans, moglie di Vittorio Amedeo II. In seguito all'assunzione del titolo regio da parte dei Savoia , Juvarra ridefinì l'assetto degli appartamenti e le architetture dei giardini della villa, conosciuta da allora con il nome di "Villa della Regina". Durante l'occ...

Diverse foto che mostrano il cambiamento della Villa dal 1665 al 1833.

Immagine di una classe

La Villa nel 1937 e la parata delle allieve.

Incisione di una ragazza che aspettava il suo turno e la divisa delle studentesse

Secondo piano della villa completamente distrutto

Venne colpita dai bombardamenti alleati durante la seconda guerra mondiale, in cui subì numerosi danneggiamenti, vennero distrutte delle stanze che ancora oggi non sono aperte il pubblico perché il restauro non è ancora concluso. La Villa ha conosciuto in seguito un lungo degrado, ma grazie alla grossa opera di restauro iniziata nel 1994, nel 2007 venne riaperta la villa come edificio museale.

Architettura / I Giardini

Entrando dal viale principale della villa ci ritroviamo subito di fronte al Gran Rondeau, una grossa piazza di forma ellittica, caratterizzata da una meravigliosa fontana al centro di una doppia scalinata; al centro della fontana è raffigurato Nettuno circondato da 12 statue di divinità fluviali. Saliamo su per la scalinata e ci ritroviamo in un cortile rettangolare, anche questo provvisto di fontana, la cosiddeta “della sirena” in conseguenza alla statua che vi troviamo dentro. Ai lati del g...

Architettura / Il salone centrale

Il salone centrale è il cuore della villa ed è davvero spettacolare. Le pareti sono dipinte con finte architetture, che danno l'illusione di uno spazio più ampio: questa decorazione è stata progettata da Filippo Juvarra, un grande architetto di origini siciliane. Gli affreschi alle pareti rappresentano episodi della mitologia classica: la Morte di Adone, Apollo e Dafne.

Architettura / La tribuna del salone

Nella parte superiore del salone centrale c'è una suggestiva balconata del 1700, con ringhiera in ferro battuto. Ma non è tutta vera: alcune parti sono solo dipinte. L'autore è Giuseppe Dallamano, lo stesso pittore che ha decorato anche l'insieme delle pareti, con finte colonne, finte balconate e decori e simboli che rimandano alla famiglia reale.

Architettura / Gabinetti del re e regina

I gabinetti erano piccole stanze private, dove si beveva il caffè, oppure si svolgevano attività come la lettura, la scrittura, la conversazione con i membri della corte. Il gabinetto del re ha pannelli in legno alle pareti che raffigurano scene di gusto orientale. Quello della regina è rivestito di pannelli di legno dai colori scuri, prevalentemente il nero e il rosso. Sia questo sia quello del re sono decorati da artisti piemontesi che imitano paesaggi, scene e figure orientali, usando ...

Architettura / Mobile in 'lacca povera'

Questo curioso mobiletto imita i preziosi mobili in lacca orientali attraverso un procedimento detto “lacca povera”. I decori sui cassetti e sulle ante, infatti, altro non sono che ritagli di carte dipinte a mano e applicati sul legno attraverso degli strati di vernice lucida. È una tecnica molto usata anche adesso, chiamata decoupage.

Architettura / Restauro della villa

Nel 1994 la villa viene consegnata alla sovraintendenza dei beni storici, artistici ed etnoantropologici del Piemonte. I lavori furono finanziati con fondi privati e pubblici, ad esempio Fondazione CRT e la Compagnia di San Paolo stanziarono complessivamente circa 10 milioni di euro, destinati al recupero di edifici, fontane, giardini e delle aree agricole, insieme alla ricerca e alla ricollocazione degli arredi originali. La villa restaurata ha riaperto definitivamente al pubblico nel 2006 e...

Architettura / Gran Rondeau

Una volta percorso il viale di accesso, si ha di fronte l'antistante piazza-terrazza ellittica (il cosiddetto Gran Rondeau), ovvero una doppia scala con fontana centrale di 20 m di diametro. Dentro la fontana trova posto una scultura in marmo del dio Nettuno seduto, mentre ai suoi bordi giacciono 12 statue di divinità fluviali. Lo scenografico Gran Rondeau permette di salire ad un piazzale di forma rettangolare che termina al fondo con la Vasca della Sirena.

Architettura / Giardini all'italiana

Il vero punto forte della villa sono i giardini all'italiana. Essi si estendono per tutta la parte posteriore della Villa e anche per una zona più piccola sulla sua destra.

Progetti / La Vigna Reale

Nel 2004 è cominciato un progetto di ricostituzione del vigneto reale di Torino, affidato all'Azienda Balbiano, che nel 2009, ha festeggiato la prima produzione con ben 40 quintali di uve che hanno dato origine alle prime bottiglie del “Vigna della Regina” 2009. Nel 2014, l'Azienda Balbiano ha presentato ufficialmente la prima annata DOC del Freisa di Chieri Vigna Villa della Regina.

Nell'ambito della ristrutturazione della Villa, è stato realizzato un padiglione per i visitatori là dove un tempo sorgeva l'ex Palazzo Chiablese

La Villa oltre ad essere un museo, è anche un luogo dove si celebrano cerimonie come matrimoni e battesimi. Ospita anche concerti e spettacoli di danza.

Immagini che mostrano la Villa durante un matrimonio.

Particolari / Il belvedere superiore

Il punto più alto e panoramico di villa della Regina è il belvedere superiore, collegato alla villa da una scalinata doppia, in mezzo a cui vi è una cascata a gradoni, detta Cascatella della Naiade, che alimenta la circolare Fontana del Mascherone e le fontane sottostanti tramite un sistema di canalizzazione.

Particolari / Vigna della regina

La villa ha una produzione propria di alimenti destinati al commercio, come ad esempio la freisa di Chieri la cui uva è coltivata nella "vigna della regina".

Particolari / L'apiario

L'articolato progetto di restauro della Villa include anche il progetto dell'apiario didattico e quello della produzione di miele locale. Quest'ultimo ha il proprio marchio, chiamato "Miele della Regina".

Particolari / La bella e la bestia

Il giardino all'italiana e gli interni di Villa della Regina hanno folgorato anche il cinema, tanto che nel 2014 è stata girata la miniserie «La bella e la bestia».

Butalin fa i suoi comodi (S.A. Ambrosio, 1912)

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