Secondo il manoscritto che racconta la «Cronaca ufficiale del Monte dal 1928», un frate giardiniere mentre zappò nell’orto, trovò lo scheletro di un uomo, probabilmente appartenente ad un notabile templare, perché fu seppellito nudo e cucito nel sudario, secondo il voto di povertà templare. Nel 1992 gli scavi ripresero grazie ad un gruppo di ricercatori, studiosi ed archeologi, composto da frate Luca Isella, storico cappuccino. Per l'identità dello scheletro si ipotizzò Frate Ogerio, che nel 1276 fu responsabile della precettoria templare torinese. Inoltre dal sito furono rinvenuti: un cucchiaio marchiato con la «Croce Patente» dell’Ordine del Tempio; un piatto con graffita la stessa croce e dei frammenti policromi di un bacile murale decorativo, raffigurante il nodo di Re Salomone, simbolo templare. Già nel 1989 i lavori di restauro portarono alla scoperta due scheletri sepolti all'interno dell'edificio, probabilmente di due uomini di chiesa.
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