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La portatrice di pane

Giannina Fourbier rimane improvvisamente vedova. Garaud, capofabbrica del luogo dove ella lavora come custode, le fa pesantemente la corte e, dopo essere stato rifiutato, incastra la povera donna con l'accusa di omicidio e di aver appiccato un terribile incendio alla fabbrica per coprire il delitto. La donna viene condannata a scontare numerosi anni di carcere e separata dai suoi due figli. Dopo anni di reclusione la donna viene affidata ad un convento come assistente alle faccende più semplici della vita quotidiana. È qui che la donna trova l'occasione per evadere: approfitta di un appuntamento della Madre Superiora Suor Vincenza, per drogare quest'ultima con del sonnifero ed inscenare i suoi panni così da poter uscire dall'Ospizio senza intralcio.

La portatrice di pane: (Subalpina Film, 1923) Regia: Bacchi

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