Il Palazzo d'Emarese

Residui architettonici lo collocano cronologicamente all’inizio del XVI secolo, ma la sua costruzione risale al secolo successivo. La tenuta è composta da più fabbricati con altrettante attività ed il parco: nel XIX le attività principali erano la lavorazione della seta e la produzione dell’Amaro Bairo intrapresa dal barone Eugenio d’Emarese. Una volta che le attività produttive vennero delocalizzate dal complesso, subentrò la proprietà religiosa dei frati Maristi, congregazione religiosa francese che vi insediò il suo noviziato. In quel periodo venne realizzata una galleria di collegamento fra la parte nord del palazzo e quella a sud. Nel corso del 1970 la congregazione marista lasciò la proprietà alla famiglia Ponte-Bertolone che, dopo dieci anni di inattività vi organizzò una casa di riposo per anziani denominata “Residence del frate”. Nonostante il netto cambio di attività e il riutilizzo di una struttura avente una diversa vocazione, gli interventi continui di restauro hanno permesso di mantenerne i caratteri principali senza snaturare la morfologia dell’edificio. Tra gli interventi effettuati si ricorda il restauro dell’orologio, costruito nel 1866 dal fabbro-orologiaio bairese Gian Battista Pistono, presente nella torre del palazzo.

Cartolina storica della prima metà del XX secolo del convento raffigurante la corte interna del fabbricato in cui si sviluppa la passerella porticata.

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