da ©2004 Valter Fascio.
Re Arduino, personaggio leggendario del Canavese, ricordato ancora oggi in rievocazioni storiche, fu conteso in vita e anche dopo la sua morte. Filippo di San Martino, nel XVII secolo faceva riesumare le sue spoglie, già spostate dalla prima sede, l'Abbazia di Fruttuaria, per portarle nel suo castello di Agliè. Un secolo più tardi il castello veniva venduto a Carlo Emanuele III e ai Savoia poco importava dell'antico personaggio proclamato re. Ma Cristina di Saluzzo Miolans, moglie di Giuseppe di San Martino, che un tempo nel castello aveva vissuto, vi tornava una notte per sottrarre la cassetta con le spoglie di Arduino e portarle al suo amante Carlo Valperga, al Castello di Masino. Qui riposano da allora, nella cappella di San Carlo Borromeo. La vicenda è narrata da Giuseppe Giacosa, nel 1897, nel suo "Castelli valdostani e canavesani".