Di Mario Gabinio
Lo stile architettonico dell'intero edificio è quello eclettico classicheggiante, in voga durante gli anni della costruzione. Il tema architettonico con il quale si devono confrontare Mazzucchetti e Ceppi all'inizio degli anni '60, sembra piuttosto complesso: l'edificio deve interpretare il mito del progresso, ma al contempo rispettare un corretto inserimento nel contesto urbano. La facciata principale su piazza Carlo Felice è composta da un portico, in linea con il resto di Corso Vittorio, dal quale si accede alla stazione attraverso cinque portali. Il piano terra è costituito da bugnato ed è sormontato da un loggiato vetrato con al centro un timpano centinato che annuncia l'immensa navata metallica della stazione.