da Fausta Dal Monte, Dalla Belle Epoque alla fine del XX secolo. Affiches e cartellonistica di Acqui e delle sue Terme, 2018
Gli anni Trenta si configurano come l'ultima stagione felice delle Terme acquesi. Il regime fascista, forte del finanziamento di nove milioni ottenuti dallo Stato, vuole fare di Acqui una stazione termale riconosciuta a livello internazionale. La nuova tendenza è quella di attrarre un grande pubblico, meno esclusivo e più attento alle cure e, allo stesso tempo, di colmare la carenza di attrattive dedicate allo svago. Vengono previste nuove attrezzature e tra queste una piscina termale all'aperto, con 200 spogliatoi, un belvedere rialzato, uno chalet, un bar e un locale da ballo. La piscina, costruita dalla ditta Carnelli di Roma, misura 6500 metri quadrati e risulta la più grande esistente in Europa.
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