Il progressivo declino

Dagli anni '60 venne introdotta sul mercato una novità: la gomma radiale, capace di avere una durata doppia rispetto ad uno pneumatico convenzionale, che purtroppo frenò l’espansione della CEAT, che non riuscì a procedere a una ristrutturazione adatta degli impianti degli stabilimenti torinesi. Nel 1978 il figlio di Virginio, Alberto Bruni Tedeschi, si ritirò dall’azienda e si trasferì a Parigi e nel 1980, cedette l’azienda alla finanziaria SOFIT. La produzione di pneumatici entrò in crisi, con una successiva chiusura nel 1981 dell’unità produttiva di corso Palermo, seguita nell’anno successivo da quella di via Leoncavallo, i cui 1.050 lavoratori furono riassorbiti negli stabilimenti di Settimo Torinese e Ascoli Piceno. Lo stabilimento di via Leoncavallo, fu ormai obsoleto e circondato da case, quindi non più compatibile con il territorio a causa dell'inquinamento provocato dai fumi. Il marchio CEAT fu acquistato dalla Pirelli, che ne mantenne la proprietà fino al 1983, anno in cui fu sancita la cessione al gruppo indiano RPG (Rama Prasad Goenka), che ne muta la denominazione in CEAT LTD, sigla che ancora oggi rappresenta il principale produttore indiano di pneumatici.

Il fronte dello stabilimento su via Bioglio. Fotografia Giuseppe Beraudo, 1973. https://www.museotorino.it/view/s/7773d7a0f2c44b2497c6e8fe93914291

Calendario eventi:
AtlasFor Studenti

, .

Condividi su:
URL breve:

Licenza