La leggenda della Bruseta

Si narra che tutto abbia inizio con una giovane sordomuta che stava pascolando un gregge di pecore e fu avvicinata da una “Bella Signora” che le chiese in dono un agnello. La giovane, che fino ad allora non aveva mai parlato, rispose che doveva chiedere il permesso ai suoi genitori, i quali, sorpresi e felicissimi per la sua guarigione, volevano donare l’intero gregge. Tornata sul luogo dell’apparizione per adempiere alla richiesta, la giovane udì la voce della Signora che diceva: “Io sono la Regina del Paradiso”. La volontà popolare decise così di costruire una cappella sul luogo in onore della Madonna delle Grazie, proprio a memoria del dono ricevuto dalla giovane sordomuta. Successivamente, intorno al 950, a seguito dei saccheggi e delle devastazioni compiute sul territorio dai Turchi Saraceni provenienti dalle coste liguri, la cappella venne incendiata. Intatto e dalle ceneri fumanti, fu tratto in salvo il dipinto su pietra della Madonna con Gesù Bambino che, posto sopra l’altare maggiore, è ancor oggi venerato nel Santuario. I Cremolinesi ritennero il fatto miracoloso e ricostruirono subito la Cappella che, a ricordo di quel devastante incendio, fu denominata “Bruseta”, nome che nel corso dei secoli sarà secolarizzato in “Bruceta”.

Fotografia recente del Santuario in un giorno di festa

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