Di Bernardo Bellotto da Ada Peyrot, Vittorio Viale, Immagini di Torino nei secoli, Torino 1973
Si narra che Carlo Emanuele II, dopo la prematura morte della moglie Francesca di Valois, faceva coprire di edera il Belvedere sul bastione e anche dipingerne l'interno di verde, colore preferito dalla defunta che in quel luogo del giardino amava trascorrere del tempo.
Da allora il nome di "Bastion Verde".
A fine Seicento, con l'ampliamento orientale della città e le nuove fortificazioni volute da Carlo Emanuele II, verrà edificato il Bastione San Maurizio, su progetto del Vauban.
Il tratto di mura compreso tra i due bastioni delimita i giardini reali alti ed è l'unica parte sopravvissuta alla demolizione delle fortificazioni voluta da Napoleone. La sua immagine attuale risulta fedele all'originale.