San Polo Brescia

San Polo nasce con una variante al Piano Regolatore (1973) che concentra tutte le nuove possibilità edificatorie della città su una sola area agricola di 350 ettari. Si vuole costruire un pezzo di città secondo un processo unitario definendo non solo dove e quanto urbanizzare ma anche come. Il progetto di Leonardo Benevolo definisce la scala urbanistica e delinea i requisiti anche formali del livello edilizio, vincolando tutte le attuazioni successive.

Ogni unità di abitazione si articola in tre tipologie: case alte, a schiera, a spina, definite con progetti architettonici di massima, prevedendo variabili in ragione delle esigenze dell'utenza. Prevale la casa a schiera: quasi la metà degli alloggi, con tagli medio grandi, su due o più piani, con giardino privato. Il tipo a spina, con alloggi di taglio medio, è posta a far da giunzione tra le case alte e le schiere, attraversata da percorsi pedonali che con rampe e ascensori la connettono ai...

Le 5 case alte (15/17 piani) caratterizzano l'intero insediamento. Sono collocate nella parte meridionale del quartiere e destinate tutte all'edilizia sovvenzionata, con tagli medio piccoli (2/3 locali). Le prime realizzate, a ovest di via San Polo (Torre Tiziano, Raffaello, Michelangelo) presentano in facciata logge e una suddivisione in tre vani scala; dopo il 1985 si costruiscono le torri Tintoretto e Cimabue, con unica scala, facciata colorata, priva di balconi e tetto giardino.