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Il termine in dialetto piemontese, che tradotto in italiano letteralmente significa “scottati”, con cui amano riconoscersi i cittadini acquesi, nasce da una leggenda locale: un tempo non molto lontano era usanza consolidata nella città, immergere, per pochi secondi, i bambini appena nati nella fonte della Bollente, per testare e temprare la fibra dei neonati. I sopravvissuti meritavano appunto l’appellativo di “sgaientò” e il meritorio diritto di diventare” autentico” cittadino acquese. Probabilmente dietro alla leggenda c'era l’idea di un “battesimo” parallelo a quello cristiano in cui i neonati venivano lavati in una bacinella d’acqua della fonte opportunamente raffreddata.
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