da alessandriaoggi.ifo
Con l'arrivo dei Gonzaga e il loro diretto interessamento per le terme oltre Bormida, nel Seicento gli stabilimenti urbani venivano dismessi; il Bagno dell’attuale piazza Bollente veniva interrato e, nel 1731 era stata fissata, con un regio editto, la sede del ghetto ebraico nella piazza del mercato del grano, luogo di commerci di fronte alla Bollente. Tuttavia la scelta aveva provocato un certo malcontento per l’insalubrità del posto, nel quale il maleodorante rivo Medrio scorreva. Inoltre, le case prescelte per l’ubicazione erano di modesta costruzione, non adeguate ad ospitare le famiglie dei notabili della Comunità. Il ghetto resterà fino agli anni '70 dell'Ottocento, quando il progetto per le Nuove Terme modificherà la piazza e ridonerà alla fonte della Bollente la valenza iconica di simbolo della città.
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