da Archivio storico Città di Torino
La piazza, pensata come luogo di rappresentanza della nuova nobiltà, in realtà funziona come polo di attività popolari: ospita il mercato del vino, ma anche della legna, del fieno e del carbone, per oltre due secoli, insieme al peso pubblico. Nella cultura urbana torinese la piazza Carlina ha assunto un ruolo importante, proprio legato alle sue molteplici attività di mercato. Così Goffredo Casalis, nel 1851: «..a quell'epoca (1678) vi si costruivano quattro tettoje, sotto alle quali dovean tenersi i mercati (..). Queste tettoje sono un vero ingombro alla piazza Carlina, la quale senza esse apparirebbe assai bella, essendo attorniata da eleganti palazzi.»
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