Nonostante il comitato di quartiere avesse da tempo espresso la volontà di costruire una chiesa nel borgo Vanchiglia, si dovette aspettare la benefica donazione della marchesa Giulia Falletti di Barolo che nel 1862, destinò mezzo milione di lire al progetto, a tre condizioni: che la chiesa fosse intitolata a Santa Giulia, che il tempio in stile gotico fosse affidato all'ingegnere Giovanni Battista Ferrante e che il comitato ed il comune partecipassero con non meno di 50 mila lire l'uno. La marchesa non ne vide il completamento della chiesa, che ne ospita la salma.