Il feudo di Orio Canavese comprendeva svariati fabbricati rurali tra cui una cascina adiacente al canale di Caluso nella località Fraschetto in cui i conti Compans fecero installare due peschiere per l'allevamento ittico, contemporaneamente avviarono la costruzione di una fucina che sarebbe stata messa in azione grazie al potere idraulico delle acque della bealera. Nel 1775 si ha con certezza la concessione da parte di Vittorio Amedeo III di Savoia di installare la ruota alata idraulica e dei relativi lavori di sistemazione del fianco del canale sotto la verifica dell’architetto Bruna. La fabbrica nel XIX secolo era costituita da una manica semplice di lunghezza pari a diciassette metri con pareti perimetrali in ciottoli di fiume disposta su due livelli, impiegata nella lavorazione delle lastre di ottone, nella tiratura di fili metallici e nella produzione di lime. Non si hanno notizie certe sui macchinari di lavorazione presenti nella fabbrica ma solitamente le fucine presentavano una o due fornaci, una mola per la lavorazione delle lime, un maglio ed i laminatoi per l’ottone. Il complesso nei primi anni del XX secolo venne trasformato in un maglio e successivamente in un mulino per la macinazione del grano sotto la proprietà di Giacomo Tessitore. A inizio XXI secolo il bene risultava in stato di abbandono ma di recente è stato convertito in parte in residenza ed in parte in centralina idroelettrica con la rimozione dell’antica ruota idraulica sostituita da una turbina.