Nel 1866 ci fu l’epidemia di colera che colpì anche il Borgo del Moschino. Allora l’architetto Carlo Gabetti avanzò un progetto complessivo per la risistemazione della zona, che dovette prevedere l’abbattimento di molte case e la costruzione di un canale coperto che portasse lontano le «materie imonde» che sboccavano nel Po. Fu disegnata la prosecuzione del tratto dei murazzi fino all’altezza di via dei Pescatori. Nel 1877 ci fu l’approvazione da parte dell’Amministrazione Comunale per il prolungamento dei murazzi in direzione opposta, verso l’attuale via Giolitti (allora via dell’Ospedale) e via Cavour. Durante i vent’anni di lavori, venne decisa un’ulteriore prosecuzione verso il parco del Valentino, in questo modo gli accessi alla banchina lungo il fiume si ridussero a due: quello già esistente in asse con via Giolitti e quello in progetto al fondo di via dei Mille. Gli spazi utilizzati oggigiorno come locali notturni, negli anni '70 furono occupati da magazzini navali, perché furono utilizzati per il rimessaggio delle barche da pesca (fino al 1950 circa).
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