in 6 anni si sono recuperati 120 terrazzamenti, per 5 ettari. I 110 soci provengono in maggioranza da centri urbani vicini o lontani (Vicenza, Padova, ).Gli utilizzi prevalenti sono l'orticoltura per auto-consumo, la frutticoltura e l'apicoltura, oppure l'uso ricreativo per le associazioni (Scout, CAI, terapia riabilitativa). Una serie di coltivazioni sperimentali sono in corso ( vitigni e ulivi, zafferano, piccoli frutti, cereali antichi con la prospettiva di produzioni capaci di fornire un reddito. Ma ormai sono percepibili effetti positivi sul piano socioculturale: è visibile negli ultimi 3 anni un ritorno alla manutenzione e pulizia dei terrazzamenti, non solo da parte dei membri del Comitato, ma anche degli abitanti locali. Alcuni locali si stanno dedicando a tramandare un patrimonio di conoscenze pratiche utili alla coltivazione dei terrazzamenti ai forestieri, che ormai costituiscono la mano d'opera per la conservazione del paesaggio terrazzato.