Nel 1870 il castello, ridotto a rudere, viene espropriato dalla Stato italiano. Pochi anni dopo, l'architetto, pittore e archeologo di origine portoghese Alfredo d’Andrate decide di acquistare le rovine dell’antica residenza, con l'intento di ricostruire il castello medievale in tutte le sue parti e di mettere a frutto gli studi di anni sui manieri canavesani e valdostani. I lavori di restauro durano trent'anni e saranno completati, dopo la sua morte, dal figlio. Il risultato è un castello fiabesco, ricco di particolari e di decorazioni, di grande impatto scenografico, capace di attirare numerosi turisti ed estimatori che si riveleranno una buona risorsa per il paese. Nel 1981 verrà dichiarato monumento nazionale.