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La chiesa di Santa Marta nasceva come chiesa di San Pietro, nel XII secolo, addossata alla torre-porta a sud del borgo fortificato del quale aveva inglobato parte delle murature. In seguito la torre veniva sopraelevata e utilizzata come campanile e le sue forme modificate, fino ad assumere sembianze barocche. Era l'antica parrocchiale del borgo, ma quando a inizio Ottocento il centro del paese veniva trasferito dal ricetto verso il fondovalle, veniva decisa la costruzione di una nuova chiesa parrocchiale; un progetto dell'affermato architetto Ferdinando Bonsignore, autore della torinese Gran Madre di Dio, veniva scartato, a favore di autori locali. Sorse allora il grande volume della nuova Parrocchiale dei Santi Pietro e Solutore, in forme neoclassiche.