Il palazzo è radicalmente riplasmato dal progetto di Benedetto Alfieri a partire dal 1753, quando viene destinato a Benedetto Maria Maurizio, duca del Chiablese, figlio secondogenito e prediletto del re Carlo Emanuele III. Viene in quell'occasione ridisegnata la facciata e costruito il maestoso scalone che conduce al piano nobile, ricco di arredi, boiseries, specchiere e stucchi realizzati dalle maestranze luganesi, sovrapporte attribuite a Michele Rapous.
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