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Le fonti, probabilmente conosciute in epoca romana, erano sicuramente utilizzate all’inizio del Quattrocento, grazie alla presenza di fanghi terapeutici sul fondo dei laghi. L’attività fangoterapica acquese si sviluppò in questa zona soprattutto nell'Ottocento; a quei tempi, da maggio a settembre si effettuavano bagni stufe e docciature al mattino in zona della Bollente, per poi trasferirsi in zona Bagni nel tardo pomeriggio a praticare la fangoterapia. Il lavoro di preparazione e manipolazione dei fanghi curativi era realizzato nell'area dei laghetti, dove ora si trovano le piscine termali.