La vicinanza del canale ha favorito la nascita delle diverse attività che si sono modificate e succedute nel tempo. All'inizio, nel primo edificio si trovava una segheria, venduta nel 1828 al sacerdote Don Giovanni Antonio Talentino, che aggiungeva alcuni macchinari, tra cui due ruote idrauliche e un follone per la follatura dei tessuti. La seconda riconversione produttiva dell'edificio avveniva intorno al 1843 quando si avviava una produzione di ceramiche e vernici. In tale occasione si provvedeva ad abbassare l'alveo del canale in modo da ottenere un maggiore salto dell'acqua e dunque più energia idraulica. Nel 1850 il complesso era acquistato da Giacomo Galeazzo che introduceva nuovi forni per la produzione dei caminetti Franklin. L'attività falliva nel 1865 e a quel punto subentrava il Lanificio Canavese per rimanervi per circa un secolo.