Di Giorgio Faraggiana, Angia Sassi Perino
Alla fine degli anni Sessanta il problema principale pareva essere quello di facilitare la circolazione automobilistica all'interno della città. Il Comune di Torino elaborò un programma di miglioramento della viabilità cittadina inteso a creare un'arteria di scorrimento che consistesse, tramite lo sfruttamento di corsi già esistenti, il collegamento radiale e tangenziale con le vie di comunicazione extraurbane. Per la realizzazione di tale programma era necessario che il ponte sul Po in corrispondenza di corso Regina Margherita avesse una larghezza di almeno 30 metri, in modo da consentire la formazione di due carreggiate unidirezionali, ciascuna di quattro corsie.
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