L'antica arte serica

La struttura produttiva era composta da due unità separate: il filatoio o torcitoio, dedicato alla produzione del filato, e filanda destinata alla trattura della seta greggia. filanda. La prima fase di lavoro avveniva in questa parte di edificio ed era svolta da lavoratrici di sesso femminile. Dopo esser stato scelto in fase di cernita, il bozzolo di seta veniva posto in una bacinella d’acqua bollente. Il filo veniva avvolto mediante l’utilizzo dell’aspo formando matasse di seta greggia. L’acqua in questa fase di lavorazione era scaldata mediante una caldaia la cui ciminiera è stata smantellata. Le matasse di seta venivano mandate nella manica a nord in cui, grazie all’uso dei filatoi, venivano lavorate per acquisire maggior resistenza e lucidità. I macchinari per la fase di torcitura erano messi in moto grazie alla forza motrice dell’acqua del canale di Caluso: la filiera produttiva nel XVIII secolo era composta da sette mulini da seta, tre per la torcitura e quattro per la filatura. Erano azionati grazie alle ruote idrauliche poste nel piano interrato detto il baratrone. Da questo livello il movimento era trasmesso ai piani superiori tramite ingranaggi e pulegge. Una rappresentazione di come fossero costituite le parti meccaniche di un setificio piemontese è contenuta nell’enciclopedia di Jean Baptiste Le Rond d'Alembert alla voce Moulins de Piémont.

Stralcio della rappresentazione di un setificio piemontese del XVIII secolo.

Condividi su:
URL breve:

Licenza